Epidemia Covid-19

Ogni previsione sull’andamento della diffusione va intesa come una probabile tendenza del fenomeno nel futuro, poiché è impossibile conoscere sia le reali condizioni della diffusione, sia di prevedere come l’uomo con un comportamento irresponsabile potrebbe interferire sull’evoluzione stessa rendendo vane tutte le misure messe in atto per il contenimento. Ovviamente, ogni aggiornamento non vuole in nessun modo sostituire i canali di informazione Istituzionali, ma essere solo uno strumento aggiuntivo per leggere l’evoluzione della diffusione.

Concludiamo ribadendo che siamo in una fase MOLTO DELICATA e si invita tutti a restare in casa per non influire con ulteriori contagi sul già crescente numero che di giorno in giorno mette a dura prova il sistema sanitario nazionale.

Dunque, #iorestoacasa #andràtuttobene

L’ultimo aggiornamento (ore 17:00 del 9 aprile 2020) dell’analisi statistica della diffusione dell’epidemia è pubblicato alla pagina 13 dell’edizione de “il Ronzìo” Speciale Covid-19.


9° AGGIORNAMENTO DIFFUSIONE COVID-19 AL 2/4/2020

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Il PICCO E’ ALLE SPALLE?

Con i dati aggiornati al 2 aprile abbiamo, rispetto al precede aggiornamento, dei sensibili miglioramenti. Partiamo subito da una buona notizia sia sanitaria che statistica: in Fig. 1 sono mostrati gli incrementi giornalieri dei ricoveri in terapia intensiva (il vero dramma di questa emergenza sanitaria). Come è riscontrabile il picco è stato raggiunto intorno al 18 marzo. Adesso siamo sulla coda di uscita. Quindi, c’è da aspettarsi che nei futuri giorni l’incremento giornaliero di nuovi casi, a livello nazionale, scenda sotto la decina. Tuttavia, ad oggi, la situazione resta molto critica poiché abbiamo ancora più di 4.000 pazienti COVID-19 che necessitano di cure mediche di questo genere. Secondo la proiezione statistica dovremmo arrivare ad un numero totale sin dall’inizio della diffusione non superiore a 4500 ricoveri intensivi.

In Fig. 2 riportiamo il dato degli incrementi giornalieri nazionali (andamento molto altalenante benché inizia ad avere una forma a campana) e il dato dei decessi su scale sempre nazionale. Come si può notare l’andamento, regolare, dei decessi qualitativamente è simile a quello dei ricoveri intensivi.

Una spiegazione del differente comportamento giornaliero tra il numero di contagi, il numero di ricoveri intensivi e il numero di decessi può essere facilmente dedotta alla luce dell’andamento in FIG. 3 dove si riporta il numero dei tamponi effettuati al giorno.

Si deduce quindi che il numero di incremento di contagi giornaliero risente del numero di tamponi che vengono realmente eseguiti. Motivo per cui il numero di contagiati rilevati sono una sottostima rispetto al vero valore. Nel caso, invece, dei ricoveri e dei decessi il numero è sicuramente attendibile essendo questi due ultimi dei dati certi. Per tale aspetto riteniamo che per avere una migliore previsione statistica bisogna far riferimento a questi due ultimi dati. Inoltre, è possibile notare facilmente come il picco dei ricoveri intensivi è stato superato esattamente come quello dei decessi (aspetto molto confortante). Questi due picchi sono distanziati temporalmente di circa 10 giorni, confermando un dato triste che dai primi sintomi al decesso intercorrono mediamente dieci giorni. Secondo una proiezione statistica su scala nazionale dovremmo avere a fine epidemia un totale di 135.000 contagi e non più di 20.000 decessi. Sul versante regionale la situazione è molto preoccupante poiché, ad oggi, non si evidenzia ancora nessun picco (vedi Fig. 4) negli incrementi giornalieri.

Per meglio comprendere la situazione nella nostra regione riportiamo in Fig. 5 il confronto con la Lombardia, il Veneto, la provincia di Salerno e quella di Benevento. Da essa si conferma ancora una volta che le scelte imposte in Regione sono giuste, e restano l’unica via di uscita nel minor tempo possibile.

Per dare un’idea di questo: basta pensare che allo stesso giorno di emergenza in cui la Campania conta circa 2.000 casi, la Lombardia ne contava circa 11.000. Infine in Fig. 6 riportiamo l’andamento della differenza tra il numero di guariti e di deceduti. Tale numero sta crescendo esponenzialmente con un tempo di raddoppio passato da 8 giorni circa (precedente aggiornamento) a 6 giorni (dato attuale). In ogni caso, ad oggi contiamo circa 5.000 guarigioni in più rispetto ai decessi.


8° AGGIORNAMENTO DIFFUSIONE COVID-19 AL 27/3/2020

GIORNI DI PICCO!

Dai dati aggiornati al 27 marzo non si evince più la chiara diminuzione che avevamo segnalato/ipotizzato nel precedente aggiornamento. Unica nota positiva è che la crescita nel numero di contagiati a livello nazionale è in fase di espansione non accelerata (progressione lineare negli ultimi giorni). In ogni caso, è in questa fase che ci aspettiamo la comparsa del picco dei contagi (sono giorni potenzialmente di picco). Picco che presumibilmente entro i prossimi giorni dovrebbe essere confermato. 

Dalla FIG. 1 è possibile notare come la curva del picco presenta tre andamenti distinti. Negli ultimi giorni molti fattori hanno contribuito a modificare la diffusione del virus a livello nazionale provocando un andamento più complicato rispetto alla semplice e singola diffusione. Tra questi sicuramente troviamo il comportamento delle singole persone e il conteggio dei casi positivi tramite i tamponi (ma questo lo analizzeremo dopo). Inoltre, sempre in FIG. 1 è riportato l’incremento giornaliero dei decessi, riferimento importante da tener presente per la determinazione del picco della diffusione, poiché è un dato sicuro (abbastanza) accertato e fedele.

Dalla FIG. 2 è possibile vedere come il numero complessivo sia nei contagi che nei decessi non sta crescendo più esponenzialmente, ma segue un andamento logistico (le curve si piegano). Sempre dalla stessa è facilmente notabile che l’evoluzione dei decessi è in ritardo di circa una settimana rispetto a quello dei contagi. Ritardo che rappresenta l’intervallo di tempo tra l’insorgere dei sintomi e il decesso. 

Per quanto riguarda la regione Campania e la provincia di Salerno siamo ancora un po’ “lontani” dal picco della diffusione (FIG. 3).

Questo è dovuto al ritardo che la stessa ha avuto nella nostra regione rispetto alle regioni del Nord. In ogni caso, la diffusione a livello regionale sta rallentando (FIG. 4). Si vedono in modo chiaro gli effetti delle restrizioni imposte su scala regionale, mentre lo stesso non può essere affermato per la provincia di Salerno poiché la crescita è ancora abbastanza sostenuta.

La FIG. 5 mostra l’evoluzione della diffusione come se fosse partita lo stesso giorno in Lombardia, Campania, provincia di Salerno e Benevento. Dal confronto si evince che la drammaticità dell’evoluzione lombarda non dovrebbe verificarsi nella nostra regione. Infatti, paragonando la diffusione al 30° giorno si nota che la Lombardia registra 10.000 contagi circa, mentre la Campania 1.600. Una notevole differenza che dà ragione alle poco amate, ma necessarie, misure restrittive imposte dal presidente De Luca. La provincia di Salerno mostra una crescita importante, simile a quella regionale, subito dopo una settimana dalla diffusione. Infatti, dopo 20 giorni dall’inizio della pandemia la provincia di Salerno (un milione di abitati) mostra 250 contagiati pari a metà dei contagiati registrati nello stesso giorno dall’intera regione (cinque milione di abitati). Questi sono gli effetti/danni dell’ormai celebre riunione irresponsabile nel Vallo di Diano. La provincia di Benevento presenta un comportamento simile alla prima settimana della provincia di Salerno, tuttavia bisogna aspettare la prossima settimana per estrapolare quale sia il più probabile comportamento della diffusione.

Ad oggi sono stati effettuati quasi 400.000 tamponi (FIG. 6). Solo negli ultimi giorni sono stati effettuati 30.000 tamponi giornalieri. La percentuale dei casi positivi si attesta tra il 20/25% dei campioni. Quindi, su ogni 100 tamponi effettuati a persone con sintomi, circa 20/25 persone risultano positive al COVID-19.

Proiettando su scala nazionale tali tassi dovremmo avere al massimo 12-15 milioni di contagiati totali. Ovviamente, sono numeri statistici meramente indicativi. Per conoscere la reale situazione andrebbe fatta una fotografia del contagio su scala nazionale. Perché allora non fare il tampone a tutti gli abitanti come è richiesto da una parte delle popolazione? La risposta è semplice: non viene fatto perché è semplicemente impossibile. Cerchiamo di dare la dimensione biblica di quanto viene chiesto: in Italia siamo 60.000.000 (60 milioni) di persone circa. Per capire se si è contratto il virus si necessita di due test. Dunque, 120.000.000 (120 milioni) di test. Ogni tampone (compresi anche i reagenti) costa 30 € ciascuno (fonte: “il Messaggero”). Dunque, il costo totale sarebbe di 3.600.000.000 € (3.6 miliardi di euro). Ma lasciamo stare il costo (ben venga un investimento del genere per la salute pubblica). Il problema di fondo è quello temporale. Infatti, per avere l’esito per ogni tampone bisogna aspettare dalle 4 alle 6 ore. Diciamo 4 ore (siamo ottimisti). Supponendo che si riescano a fare quotidianamente 100.000 tamponi (negli ultimi tre giorni sono stati fatti 30.000 tamponi al giorno) avremmo bisogno di almeno 1200 giorni (3,3 anni!!). Si realizzeranno 1.000.000 (un milione) di tamponi al giorno? Serviranno 120 giorni e quindi per i primi di agosto sarà tutto chiaro. A questa criticità si aggiunge anche il come poter isolare gli infetti dai non infetti e i tamponati dai non tamponati. Pare evidente quindi che tale richiesta è praticamente fuori da ogni logica e concreta azione da porre in essere.

In ultimo una buona notizia. In FIG. 7 viene mostrato l’andamento della differenza tra guariti e deceduti a livello nazionale (ad oggi ci sono quasi 2.000 guariti in più rispetto ai deceduti ). Come è riscontrabile la tendenza è confortante poiché tale differenza cresce esponenzialmente (ha raddoppiato in 8 giorni). Quindi, in Italia ci sono sempre più guariti che deceduti. In Italia di COVID19 si guarisce e si guarirà!

Concludiamo ribadendo che siamo in una fase MOLTO DELICATE e si invita tutti a restare in casa per non influire con ulteriori contagi sul già crescente numero che di giorno in giorno mette a dura prova il sistema sanitario nazionale. Dunque, #iorestoacasa.


7° AGGIORNAMENTO DIFFUSIONE COVID-19 AL 23/3/2020

PICCO O NON PICCO?

Con i dati aggiornati al 23 marzo è possibile constatare per la prima volta una chiara diminuzione per due giorni consecutivi sia nell’incremento giornaliero dei contagi e sia nel numero dei decessi (vedi figura). Quest’ultimo è un riferimento importante da tener presente per la determinazione del picco perché è un dato sicuro (“abbastanza”) accertato, mentre il primo potrebbe essere solo una sottostima del reale stato del contagio della popolazione. Dai dati emerge che la crescita sia avvenuta con due differenti andamenti logistici (“velocità”). Infatti, come mostrato nella FIG. 2 del precedente aggiornamento per migliorare l’interpolazione dei dati vi è bisogno di due andamenti distinti. Interpolando i dati con un solo picco si otterrebbe una sovrastima del picco stesso ed un conseguente suo spostamento in avanti nel tempo. Al momento una modellizzazione a due picchi interpreterebbe meglio i dati reali della diffusione. D’altra parte è difficile pensare che l’evoluzione, a seguito delle restrizioni e similari, possa seguire una sola modalità di diffusione. In figura è riportato anche l’incremento giornaliero dei decessi il quale a meno di un giorno circa di differenza si trova in esatta sovrapposizione temporale con l’incremento giornaliero dei contagi. In conclusione, con la dovuta prudenza, è possibile affermare che il picco o c’è già stato (stelle in figura) oppure è questione di giorni. In ogni caso, è d’obbligo rinviare ogni conferma ai prossimi aggiornamenti.

Concludiamo ribadendo che siamo in una fase MOLTO DELICATE e si invita tutti a restare in casa per non influire con ulteriori contagi sul già crescente numero che di giorno in giorno mette a dura prova il sistema sanitario nazionale. Dunque, #iorestoacasa.


6° AGGIORNAMENTO DIFFUSIONE COVID-19 AL 22/3/2020

Con i dati aggiornati al 22 marzo possiamo mostrare un piccolo aggiornato a quanto mostrato giovedì 19. In figura 1, è mostrato l’andamento dei contagi totali (punti rossi) in tutta Italia a partire dal 22 febbraio. Quello che si può constatare è che intorno al 15 marzo (circa) c’è stato un aumento significativo nel numero di contagi nuovi giornalieri a livello nazionale. Infatti, per i primi 23 giorni della pandemia la crescita ha seguito abbastanza bene l’andamento logistico arancione. Il picco di questa diffusione (stella arancione) era previsto per il 18 marzo scorso (previsione statistica). Per questa ragione, nel nostro quarto aggiornato del 16 marzo avevamo segnalato la possibile imminenza del picco. Picco che purtroppo non è avvenuto. In quanto la diffusione ha ripreso a crescere in modo esponenziale come mostrato nel quinto aggiornamento del 19 marzo. A causa di questo aumento i dati reali non sono più giustificabili con un’unica curva logistica. Bensì con due.

La seconda logistica, curva viola, presenta un buon accordo con gli ultimi 5 giorni di dati raccolti. Secondo l’analisi della Johns Hopkins University (fonte de La Repubblica) la media dell’incubazione da coronavirus è 5 di giorni. Ma la maggior parte dei contagiati mostra i primi sintomi entro 11 giorni. In ogni caso, il nuovo andamento logistico, curva viola, potrebbe farci ipotizzare che il nuovo picco (stella viola) potrebbe verificarsi a giorni. Tuttavia, questa previsione deve essere considerata come un mero esercizio. In quanto ogni giorno si è costretti a verificare previsione e dati reali. Se ciò dovesse verificarsi nei prossimi giorni avremo una crescita lineare dei nuovi contagi. 
In FIG. 2 sono riportati i dati reali e gli andamenti teorici dell’incremento giornaliero dei contagi per l’Italia, il focolaio, resto d’Italia (denominato non focolaio) e Lombardia. Ad ogni modo, valgono le considerazioni fatte prima. 

In FIG. 3 si riporta l’andamento regionale e provinciale. Una buona notizia è che la Campania conferma ancora un rallentamento generale della diffusione rispetto ai primi giorni pur conservando un’espansione esponenziale. Negli ultimi 5 giorni la Campania raddoppia il numero di contagi con un tempo (di raddoppio, T2) pari a quasi 6 giorni. Purtroppo per quanto concerne la provincia di Salerno si constata ancora un preoccupante aumento della velocità di diffusione – imputabile agli eventi irresponsabili avuti ad inizio marzo – persino maggiore dell’intera regione. Tuttavia, c’è da aspettarsi che in assenza di nuovi focolai e con le nuove misure a giorni la diffusione dovrebbe rallentare. E’ sempre opportuno osservare che le misure funzionano solo se tutti cittadini le rispettano scrupolosamente e costantemente. Poiché gli effetti di tali misure si materializzano solo dopo 10-14 giorni. Infine per la provincia di Benevento ancora (e per fortuna) non è possibile estrapolare nessun andamento statistico significativo.

In FIG. 4 si riporta una previsione di quello che dovrebbero essere i contagi futuri su scala regionale e provinciale. In generale, la Campania potrebbe non raggiungere mai (da verificare in futuro) il numero di infetti della Lombardia. In ogni caso, tra 4 giorni dovrebbe raggiungere i 1500 contagi. Mentre la provincia di Salerno, con la velocità di crescita odierna, tra 6 giorni potrebbe raggiungere i 500 contagi. 

Ogni previsione sull’andamento della diffusione va intesa come una probabile tendenza del fenomeno nel futuro, poiché è impossibile conoscere sia le reali condizioni della diffusione, sia di prevedere come l’uomo con un comportamento irresponsabile potrebbe interferire sull’evoluzione stessa rendendo vane tutte le misure messe in atto per il contenimento. Ovviamente, ogni aggiornamento non vuole in nessun modo sostituire i canali di informazione Istituzionali, ma essere solo uno strumento aggiuntivo per leggere l’evoluzione della diffusione.
Concludiamo ribadendo che siamo in una fase MOLTO DELICATE e si invita tutti a restare in casa per non influire con ulteriori contagi sul già crescente numero che di giorno in giorno mette a dura prova il sistema sanitario nazionale. Dunque, #iorestoacasa.


5° AGGIORNAMENTO DIFFUSIONE COVID-19 AL 19/3/2020 PER L’ITALIA E LA CAMPANIA

Alla luce dei dati aggiornati alle ore 17:30 del 19 marzo 2020 è possibile constatare quanto segue: 1) L’andamento di crescita lineare nell’incremento giornaliero dei nuovi contagi (evidenza che si era intorno al cosiddetto picco) non è più presente. Anzi si è ritornati in una fase di crescita esponenziale (vedi curva di colore ciano in FIG. 1) con tempo di raddoppio (T2) pari a circa 5 giorni. Da questa prima evidenza possiamo affermare che il picco si raggiungerà in futuro. La causa del ritardo del previsto picco è quindi da imputare alla crescente componente nel contagio nelle restanti zone d’Italia generando in tal mondo un secondo focolaio diffuso in tutta Italia.

In FIG. 2 sono riportati i dati reali e gli andamenti teorici dell’incremento giornaliero dei contagi per l’Italia, il cosiddetto focolaio (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) e il resto d’Italia (denominato non focolaio). Come si evince dal grafico il focolaio potrebbe aver raggiunto in questi giorni il massimo, mentre il resto d’Italia è in fase di forte crescita (il cui picco non è previsto a giorni). L’altro aspetto che emerge è che potrebbe a giorni esserci il sorpasso nell’incremento giornaliero dei contagi del resto d’Italia rispetto al focolaio. Ragion per cui il picco a livello nazionale si prevede ora spostato in avanti.

In FIG. 3 si riporta l’andamento regionale e provinciale. Sul versante della regione Campania si conferma il rallentamento generale della diffusione rispetto ai primi giorni pur conservando un’espansione esponenziale. Purtroppo per quanto concerne la provincia di Salerno si constata un preoccupante aumento della velocità di diffusione (dato che non sorprende molto alla luce degli ultimi eventi di irresponsabilità avuti ad inizio marzo).

In FIG. 4 si riporta una previsione di quelli che dovrebbero essere i contagi futuri su scala regionale e provinciale. In generale, la Campania è in ritardo con la diffusione rispetto alla Lombardia di 18 giorni circa e tra 5 giorni potrebbe raggiungere i 1500 contagi. Mentre la provincia di Salerno, con la velocità di crescita odierna, tra 11 giorni potrebbe raggiungere i 500 contagi. Infine per la provincia di Benevento ancore (e per fortuna) non è possibile estrapolare nessun andamento statistico.

Concludiamo ribadendo che siamo in una fase MOLTO DELICATE e si invita tutti a restare in casa per non influire con ulteriori contagi sul già crescente numero che di giorno in giorno mette a dura prova il sistema sanitario nazionale.


COMUNICATO DIFFUSIONE COVID-19 AL 17/3/2020 PER CAMPANIA E PROVINCIA DI SALERNO

Secondo il modello matematico compatibile con i primi 24 giorni di diffusione oggi doveva esserci un incremento di 3415 casi per un totale di 30800 casi, invece i dati ufficiali parlano di un incremento di 3526 su un totale di 31506 casi. E’ evidente che il modello ha superato la prima prova di controllo … speriamo per i giorni futuri.


4° AGGIORNAMENTO DIFFUSIONE COVID-19 AL 16/3/2020 PER L’ITALIA E LA CAMPANIA

Siamo giunti al 24° giorno della diffusione del virus e possiamo affermare che già da qualche giorno è termina la fase esponenziale (fase di espansione accelerata) del contagio su scala nazionale. Infatti, negli ultimi quattro giorni la crescita segue un andamento di tipo lineare (fase di espansione non accelerata) (linea nera in FIG. 1).

FIG. 1

Essendo in questa fase possiamo ipotizzare che questi siano i giorni in cui vi è il massimo incremento dei nuovi contagiati (cioè il picco). Se nei prossimi giorni si constaterà una diminuzione dell’incremento giornaliero potremo affermare di aver superato la fase acuta (a livello nazionale/focolaio). Inizierà quindi la fase di discesa (fase di espansione decelerata) che in caso di assenza di ulteriori focolai dovrebbe seguire un andamento, in grosso modo, simile a quanto mostrato in FIG. 2. Come si può facilmente notare da quest’ultima la diffusione dovrebbe auspicabilmente arrestarsi per la prima decade di aprile (sempre sperando che non si inneschino ulteriori focolai).

FIG. 2

Infine in FIG. 3 si riportano i seguenti andamenti: l’andamento regionale desta qualche preoccupazione, poiché rispetto all’ultimo aggiornamento il tempo di raddoppio (intervallo di tempo necessario per raddoppiare i contagi) è passato da 4.7 a 3.7 giorni (è più veloce la diffusione); l’andamento provinciale (Salerno), invece, non presenta al momento una fase ben definita di crescita anche se si palesa un aumento netto dei casi di nuovi contagi. Infine, per la provincia di Benevento, che presenta una situazione costante/controllata al momento, i casi riportati sono da imputare a contagi di importazione da zone esterne e non a diffusioni interne.

FIG. 3

In ogni caso, nei prossimi giorni, monitorando l’evolversi della diffusione nelle nostre zone rosse, mostreremo un’analisi più realistica sullo stato della diffusione in regione e in provincia. Si ricorda che in tutti i grafici i dati riportati con i pallini sono dati reali e accertati dal Dipartimento della Protezione Civile, mentre le curve sono modelli matematici interpretativi del fenomeno che dipendono dai dati stessi (che sono sempre in costante evoluzione). Ogni previsione sull’andamento della diffusione va intesa come una probabile tendenza del fenomeno nel futuro, poiché è impossibile conoscere sia le reali condizioni della diffusione, sia di prevedere come l’uomo con un comportamento irresponsabile potrebbe interferire sull’evoluzione stessa rendendo vane tutte le misure messe in atto per il contenimento. 
Concludiamo ribadendo che siamo in una fase MOLTO DELICATE e si invita tutti a restare in casa per non influire con ulteriori contagi sul già crescente numero che di giorno in giorno mette a dura prova il sistema sanitario nazionale.


3° AGGIORNAMENTO DIFFUSIONE COVID-19 al 14/3/2020 PER L’ITALIA E LA CAMPANIA

Come previsto per la giornata del 14 marzo (22° giorno) è stato superata la soglia dei 20.000 contagi su scala nazionale. L’andamento del contagio persiste nella forma esponenziale benché il tempo di raddoppio sia quasi giunto ai quattro giorni. Stiamo entrando in una fase molto acuta e per individuare con esattezza il picco vi è bisogno ancora di alcuni giorni di osservazione. Bisogna resiste ed essere molto pazienti e rispettosi delle misure restrittive previste. Per domani è previsto un aumento dei contagi compreso tra i 3800 e 4100 su scala nazionale.

Sul versante locale (campano e provinciale) gli andamenti sono in linea con quanto relazionato nel giorno precedente. Per la provincia di Salerno bisogna aspettare la prossima settimana per capire la reale evoluzione della diffusione. Non è da escludere che possa generarsi anche in provincia un andamento tipo quello regionale. In questa fase, che è MOLTO DELICATA, si invita tutti a restare in casa per non influire con ulteriori contagi sul già crescente numero che di giorno in giorno mette a dura prova il sistema sanitario nazionale.


2° AGGIORNAMENTO DIFFUSIONE COVID-19 AL 13/3/2020 PER CAMPANIA E PROVINCIA DI SALERNO

Siamo giunti al 21° giorno su scala nazionale e al 16° giorno per la regione Campania di emergenza COVID-19. Il trend nazionale non presenta al momento grosse novità rispetto all’ultimo aggiornamento. Si conferma ancora una diffusione rapida (esponenziale) dei contagi. Si spera al più presto che il contagio giunga al suo picco così da iniziare la cosiddetta fase discendente con la diminuzione dei casi positivi. L’analisi dei dati aggiornati ad oggi prevede che la proiezione per domani del numero totale di contagi, dall’inizio dell’emergenza, dovrebbe superare i 20 000 casi totali. Sul versante campano emergono due punti fondamentali. Il primo consiste nella constatazione che la crescita avvenuta fino al 9 marzo, con tempo di raddoppio pari a 3 giorni (linea blu), ripercorre esattamente lo stesso andamento lombardo (linea marrone). Ciò implica che se tale crescita avesse potuto svilupparsi anche dopo il 9 marzo saremmo giunti alla fine del mese con un numero di contagi pari a quello della Lombardia alla data odierna (circa 10.000 contagi!!!). Fortunatamente, si nota che dal 10 marzo la crescita ha subito un rallentamento con tempo di raddoppio pari a 4 giorni (linea arancione). Se tale crescita fosse mantenuta costante per i prossimi giorni (ci si augura che diminuisca ulteriormente) per fine marzo avremo circa 2500 contagi (un quarto degli attuali in Lombardia). PER TALI ASPETTI E’ FONDAMENTALE SEGUIRE LE PRESCRIZIONI DEL GOVERNO NAZIONALE E REGIONALE AL FINE DI CONTENERE NEL PIU’ BREVE TEMPO POSSIBILE LA DIFFUSIONE.


COMUNICATO DIFFUSIONE COVID-19 AL 12/3/2020 PER CAMPANIA E PROVINCIA DI SALERNO

Alla luce dei dati aggiornati al 12 marzo ore 18:30, la previsione teorica di circa 15300 contagi è stata confermata dal dato ufficiale di 15.113 contagi. La sovrastima è stata generata dal fatto che la diffusione sta rallentando anche non avendo raggiunto ancora il suo picco (massimo numero di contagi in un solo giorno). Se l’andamento sarà confermato per oggi 13 marzo dovremmo raggiungere 18400 contagi. Il tempo di raddoppio è ora pari a 3.6 giorni. Continuiamo cosi. Tutti a casa e a breve il COVID-19 sarà sconfitto.


1° AGGIORNAMENTO DIFFUSIONE COVID-19 al 11/3/2020 PER CAMPANIA E PROVINCIA DI SALERNO

FIG 1: La diffusione del COVID-19 dopo 19 giorni resta ancora in fase di forte espansione. Tuttavia qualche piccolo segnale positivo esiste. Dopo la fase di diffusione a livello nazionale con tasso di raddoppio pari a 2.1 giorni (ogni 2.1 giorni il numero di contagiati si raddoppiava) che si è sviluppata per i primi 9 giorni, ora si sviluppa con tasso pari a 3.6 giorni. Quindi non c’è da meravigliarsi se ogni giorno ascoltando dai Media si apprende un aumento di contagiati. Bisogna attendere ancora vari giorni per ottenere un cambio dell’andamento del contagio, che tuttavia sicuramente avverrà alla luce delle misure restrittive messe in campo. Secondo la modellizzazione utilizzata ci si aspetta per la giornata di domani un numero totale di contagio su scala nazionale pari a circa 15.300.

FIG. 1

FIG 2: La diffusione del COVID-19 in Campania è giunto al 14° giorno. L’andamento è simile qualitativamente a quello nazionale. Dopo 10 giorni di diffusione con tasso di raddoppio pari a 2.6 giorni (inferiore comunque a quello nazionale nella prima fase), ora è rallentato a un tempo di raddoppio pari a 5.2 giorni. Dunque la diffusione in Campania rallenta, e rallenta più velocemente di quella nazionale (questa è sicuramente una nota positiva). Tuttavia per la Campania bisogna attendere vari giorni ancora per avere un riscontro dell’andamento attuale alla luce anche dell’esodo dal Nord indotto dall’azione scellerata della Lega nel diffondere le notizie ancor prima del Decreto del Presidente del Consiglio.

FIG. 2

Per la provincia di Salerno l’andamento è per adesso quello indotto dal focolaio. Tale affermazione si evidenzia dalla crescita lineare (la più accreditata per ora) dei contagi con un tasso di raddoppio pari a 34.5 giorni (e questa è davvero una buona notizia). Speriamo di poterla confermare anche nei giorni futuri.

Possiamo concludere che al momento la situazione della provincia di Salerno è difforme da quella campana e nazionale. Ovviamente non bisogna abbassare la guardia e considerata la situazione “meno grave” (ma non da sottovalutare) della provincia rispetto alla regione bisogna ancora di più seguire senza scrupoli le misure adottate dal Governo e dalle Istituzioni del territorio per stroncare sul nascere un eventuale focolaio.

Non avendo ancora una robusta statistica a livello regionale si rimanda ai giorni futuri per una proiezione del numero di contagiati in Campania.

L’ultimo aggiornamento (ore 17:00 del 9/4/2020) dell’analisi statistica è forma all’uscita de “il Ronzìo” Emergenza Covid-19 pag. 13


BOllettino del 8 marzo 2020

Primo bollettino aggiornato all’8 marzo 2020